Ciao cara.

cappuccinoQuel bar le piaceva, aveva delle ciambelle fritte assolutamente fantastiche e così tutte le mattine faceva tappa da Alessio.
Un cappuccino senza schiuma e una ciambella.
Era tutto perfetto, tranne lei: la banchista. Una ragazza dai capelli ricci, che la salutava sempre con un “ciao cara” che lei traduceva in un ” ciao non so come cazzo ti chiami”.
All’inizio cercò di fare finta di niente, poi con tono amabile le disse che si chiamava Paola,.
Glielo ripetè per circa un anno finché non la uccise, con il coltello da dolce.

 

Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.